La LAVANDA VERA



La Lavandula Officinalis  (LAVANDA VERA) è una pianta con una base legnosa bruna e senza foglie da cui si sviluppano numerosi fusti erbacei, alti fino a 70 centimetri. L’infiorescenza è posta al termine del fusto, i fiori sono riuniti in verticilli di colore bluastro che nel loro insieme formano una specie di spiga e si raccolgono all’inizio della fioritura, in giugno-luglio. Cresce dalla regione mediterranea a quella montana (dai 300 ai 1000mt) nei terreni asciutti, esposti al sole e con un buon contenuto di calcare. Cresce spontanea specie sotto i 500mt ed è abbondantemente coltivata soprattutto in Provenza, dove si possono ammirare diverse varietà, tutte stupefacenti che oltre a permeare l’aria con la loro deliziosa fragranza, donano una nota di colore al paesaggio.




Due sono le specie attualmente coltivate in Italia: la Lavanda vera (Lavandula officinalis) e il Lavandino (un ibrido tra la Lavandula officinalis e la Lavandula latifolia). La prima, la Lavanda vera, è coltivata soprattutto in Emilia e in Toscana, mentre il Lavandino è una tipica coltura ligure (provincia d' Imperia) e piemontese. Va, però, sottolineato che negli ultimi anni la coltivazione della lavanda è in lieve aumento, anche in considerazione di un altro prodotto, oltre all’olio essenziale, che il lavandeto è in grado di fornire: il miele. Il profumo della lavanda, infatti, attira le api producendo un ottimo miele aromatico, prodotto raro e pregiato che non ha certo problemi di collocazione sul mercato italiano.

La Lavanda nella storia

La storia del suo uso si perde nella notte dei tempi: già gli antichi Romani erano soliti profumare l'acqua del bagno con i suoi fiori ed è, infatti, dal latino “lavare” che deriva il suo nome. Oltre ad essere amata per le sue proprietà rinfrescanti e profumanti, Plinio il Vecchio la descrive come una delle erbe curative più utilizzate dell’epoca. Nel Medioevo era utilizzata specialmente la Lavandola Stoechas con cui veniva preparato un medicinale chiamato appunto Sticadore utilizzato per crampi intestinali, nausea vomito e singhiozzo. Durante il periodo Elisabettiano la Lavanda inizia il suo periodo di gloria nel campo della profumeria, a tutti è noto il più famoso profumo inglese “The Lavender”. All’epoca, inoltre, le dame cucivano sacchetti contenenti fiori di lavanda all’interno delle loro sottane ed è da quest' usanza che ancor oggi si inseriscono sacchetti di lavanda tra la biancheria. Il beneficio di questo atto non sta solo nel lasciare un gradevole aroma sui tessuti ma anche come sistema anti-tarme. Arrivando al XX Secolo, bisogna ringraziare la Lavanda per aver dato spunto a René Maurice Gattefossé, il padre dell’Aromaterapia moderna, ad iniziare i suoi studi sugli oli essenziali. Nel suo libro Aromathérapie del 1937 Gattefossé narra come durante uno dei suoi esperimenti si ustionò gravemente una mano. Sapendo che in medicina la lavanda veniva utilizzata per lenire le scottature e l’infiammazione, immerse immediatamente la mano in un recipiente contenente olio di lavanda che si trovava sul suo banco di lavoro. Rimase così sbalordito ed impressionato dai risultati che iniziò ad analizzare altre piante officinali e a studiarne le proprietà terapeutiche.


Proprietà ed usi della Lavanda

Fin dai tempi antichi l’olio essenziale di lavanda è stato considerato tra i più versatili ed utili sia per gli adulti che per i bambini, per malattie che per casi d' emergenza. L’olio essenziale di Lavanda non dovrebbe mai mancare nell’armadietto dei rimedi. Le infiorescenze e le foglie della lavanda sono molto ricche (1%-5%) di un olio essenziale volatile dalla composizione molto complessa, costituito da vari alcol terpenici e dai loro esteri. Il più importante di questi è il linalolo, l’essenza responsabile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda:


1.       Sedativa e riequilibrante del sistema nervoso centrale e vegetativo: si raccomanda in casi di nervosismo, nevrastenia, ipertensione, palpitazioni e, in generale, in tutti i casi di malattie psicosomatiche. Il colore stesso della Lavanda è considerato il colore del silenzio, della calma e della tranquillità. È il colore della contemplazione e della spiritualità. Questa pianta è particolarmente indicata per i bambini iperattivi o che dormono male. In questo caso, risulta molto efficace mettere alcune gocce d' essenza di lavanda sul cuscino del letto o su un fazzoletto posto vicino al viso del bambino.
2.       Digestiva: esercita un’azione antispastica e carminativa (antiflatulenta) sul condotto digestivo, e inoltre ha un effetto aperitivo, facilitando la digestione. Poiché l’essenza di lavanda possiede anche proprietà antisettiche, dà ottimi risultati in caso di coliti (infiammazioni dell’intestino crasso).
3.       Antireumatica e antinfiammatoria: applicati esternamente, l’acqua, l’olio e l’essenza di lavanda sono molto efficaci per calmare i dolori reumatici, sia d' origine articolare sia muscolare, come i dolori artrosici del collo o della schiena, l’artrite gottosa, il torcicollo, la lombaggine, la sciatica, ecc. Sono, inoltre, molto efficaci in caso di lussazioni, distorsioni, contusioni e stiramenti muscolari.
4.       Antisettica e cicatrizzante: l’infuso di lavanda si utilizza per lavare ulcere e ferite infette, poiché le aiuta a rimarginarsi rapidamente. L’olio di lavanda allevia il dolore nelle bruciature e disinfiamma le irritazioni dovute a punture d' insetti e ragni.
5.       Balsamica: l’essenza viene assunta per inalazione o vapori, per accelerare la cura di laringiti, tracheiti, bronchiti, catarro bronchiale e raffreddori.



Le famose acque floreali ( idrolati) che usavano anche le nostre nonne altro non sono che idrolati, ossia acque aromatiche ottenute per distillazione dalla pianta fresca, e che, grazie a questo processo, conservano integre tutte le proprietà delle piante di origine. Durante la distillazione della pianta, si formano contemporaneamente idrolato ed olio essenziale: nel primo vanno a finire la maggior parte dei composti idrosolubili, mentre nel secondo la maggior parte di quelli liposolubili.
Molte delle proprietà degli olii si ritrovano quindi negli idrolati, ma in soluzione meno concentrata e dall’utilizzo più semplice e facilmente miscelabile con altri liquidi.

Gli idrolati possiedono le stesse proprietà dei rispettivi olii essenziali, ma non hanno le stesse controindicazioni, e possono essere usati anche puri, direttamente sulla pelle.

L’idrolato può essere ad esempio utilizzato per tonificare e rinfrescare la pelle, in sostituzione del tonico per il viso, per rimuovere le impurità, per frizioni rinfrescanti su viso e corpo, e come decongestionante per occhi stanchi; su può frizionare sul corpo con uno spray per ottenere un maggior effetto tonificante e rinfrescante. Lenitivo, purificante, tonificante, idratante, detergente, antisettico. Da usare tutti i giorni; passare su viso e collo con un batuffolo di cotone per detergere e togliere il trucco e sulla pelle ancora umida applicare immediatamente la crema, si avrà un effetto sorprendente! Ottimo per pelli impure, con acne; per pelli delicate e con couperose; per pelli stanche e dopo l'esposizione al sole. In caso di occhi stanchi e borse, applicare con un batuffolo di cotone sulle palpebre, vi darà una piacevole sensazione di benessere! Si può usare anche come dopo-barba. Infine rammentate che, per essere conservati correttamente gli olii e gli idrolati devono essere chiusi molto bene (meglio in bottigliette scure) e riparati da luce e calore.

SCHEDA TECNICA LAVANDULA OFFICINALIS (Lavanda)
della SOOCIETA' ITALIANA DI MEDICINA NATURALE

FAMIGLIA: Lamiaceae. 

HABITAT: bacino del Mediterraneo e Medio Oriente. 

PARTE USATA: le parti aeree della pianta. 

PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: tintura madre, olio essenziale col seguente titolo: dal 25 al 38% di linalolo, dal 25 al 45% di acetato di linalile, dallo 0,1 allo 0,5% di limonene, dallo 0,3 all’1,5% di cineolo, dallo 0,2 allo 0,5% di canfora, dallo 0,3 all’1% di alfa terpineolo, dal 4 al 10% di beta ocimeni cis, dal 2 al 6% di beta ocimeni trans, dal 2 al 6% di 1-terpinen-4-olo, dallo 0,5 all’1,8% di 3-octanone e dallo 0,3 allo 0,6 di lavandulolo. La droga deve contenere non meno dello 0,8% di essenza (Farmacopea Francese X). Estratto secco titolato in esseza min. 4%, la cui posologia giornaliera va da 5 a 7 mg/kg/die, in due somministrazioni mattino e sera preferibilmente lontano dai pasti. 

COMPOSIZIONE CHIMICA: l’olio essenziale deve contenere dal 25 al 38% di linalolo, dal 25 al 45% di acetato di linalile, dallo 0,1 allo 0,5% di limonene, dallo 0,3 all’1,5% di cineolo, dallo 0,2 allo 0,5% di canfora, dallo 0,3 all’1% di alfa terpineolo, dal 4 al 10% di beta ocimeni cis, dal 2 al 6% di beta ocimeni trans, dal 2 al 6% di 1-terpinen-4-olo, dallo 0,5 all’1,8% di 3-octanone e dallo 0,3 allo 0,6 di lavandulolo. La droga deve contenere non meno dello 0,8% di essenza (Farmacopea Francese X). Contiene inoltre una buona quantità di tannini (circa il 12%) e anche flavonoidi, derivati cumarinici e fitosteroli, e discrete quantità di acido rosmarinico. 

PROPRIETA’ TERAPEUTICHE


Azione antibatterica: l'olio essenziale di lavanda ha azione modicamente antibatterica, dimostrata in vitro e rivolta soprattutto contro i germi gram+ aerobi, che può essere batteriostatica e, a più alte concentrazioni, anche battericida. Questa droga sembra anche essere attiva contro funghi filamentosi e lieviti.
Uno studio in vitro ha valutato l’effetto dell’olio essenziale di Lavanda su Tricophyton mantagrophytes e su Tricophyton rubrum coltivati su agar. In particolare si è visto che il suddetto olio essenziale uccide i conidi, inibisce la germinazione e ostacola l’elongazione delle ife fungine alla dose minima di 40 microgrammi/ml.
Uno studio in vitro ha esaminato l’azione dell’olio essenziale di lavanda sulla Candida albicans. Si è visto che il suddetto olio inibiva la crescita dei vari ceppi di Candida con MIC di 0,69% (vol./vol.) su prelievi vaginali e di 1,04% su prelievi orofaringei. Il linalolo era più efficace dell’olio in toto, con MIC di 0,09% su prelievi vaginali e di 0,29 su prelievi orofaringei. Il linalile acetato era pressochè inattivo. L’olio di lavanda al 2% distruggeva tutti i ceppi di Candida entro 15 minuti, mentre il linalolo allo 0,5% li distruggeva tutti entro 30 secondi. L’olio essenziale di lavanda e il linalolo inibivano la formazione dei microtubuli e l’allungamento delle ife fungine da parte della Candida a basse concentrazioni, mentre a concentrazioni più elevate distruggevano le cellule micetiche (15).
Azione sul sistema nervoso centrale: esercita attività neurodepressoria, per cui è utilizzata nel trattamento sintomatico degli stati neurotonici degli adulti e dei bambini e nei disturbi del sonno. Recenti studi elettroencefalografici hanno dimostrato una sua attività neurosedativa e rilassante quando utilizzata per via inalatoria, e ciò indica che anche piccole dosi di questa droga hanno una notevole influenza sull'attività cerebrale.
In un altro studio è stato rilevato che la lavanda per via inalatoria riduce la motilità nel topo fino al 78% rispetto al placebo e fino al 40% se l'animale veniva reso iperattivo dalla somministrazione di caffeina. L'inalazione di olio essenziale di Lavanda aumenta in modo significativo l'effetto ipnotico del pentobarbitale.
Misurazioni con metodo gas cromatografico e spettroscopico dopo 10 minuti dall'inalazione di lavanda hanno evidenziato la presenza di significative dosi di fitocomplesso nel sangue (fino a 10,7 ng./ml.). L'assorbimento del fitocomplesso di questa droga per via topica cutanea è ancora maggiore, poichè sono state ritrovate, coi metodi sopradescritti, elevate concentrazioni di principi attivi nel sangue (fino a 130 ng/ml.).
Uno studio nel cane ha valutato l’effetto dell’essenza di lavanda sull’agitazione indotta dal viaggio in auto. Gli animali dovevano annusare per 3 giorni l’essenza di lavanda o un aroma placebo e poi fare un viaggio in auto, valutando il comportamento degli animali durante il viaggio stesso. Si è visto che i cani del gruppo verum erano significativamente meno agitati di quelli del gruppo placebo, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla castrazione. Non sono stati osservati effetti avversi degni di nota. Lo studio indica che l’essenza di lavanda può essere utile per sedare gli animali prima di un viaggio in auto (18).
Uno studio nel ratto ha investigato l’effetto ansiolitico del linalolo e la sua potenziale interazione col recettore GABAA. Gli animali erano trattati col placebo, col linalolo, col midazolam e col flumazenil + linaiolo e si valutava tramite l’elevated plus maze, i livelli di catecolamine sieriche e di corticosterone sierico lo stato ansiogeno del soggetto. Si è visto che il linalolo non si legava al recettore GABAA, per cui la sua azione ansiolitica non è legata a questo meccanismo d’azione (26).
Studi clinici:
È stato fatto uno studio su 20 volontari sani, cui veniva fatto inalare olio essenziale di Lavanda. Si è notato che esso aumenta il tempo di reazione agli stimoli uditivi e diminuisce la velocità di reazione agli stimoli stessi. L'esame elettroencefalografico mostra diminuzione dell'attività rapida durante l'inalazione, e ciò potrebbe essere dovuto sia all'azione diretta dell'olio essenziale sui centri superiori sia al piacere che prova il soggetto per il suo odore (1).
Un altro gruppo di 13 donne apparentemente sane inalavano olio essenziale di lavanda  e venivano sottoposte ad esame elettroencefalografico. Si è notato un rallentamento del ritmo alfa 1 nella regione temporale e parietale posteriore, con una possibile correlazione tra l'attività alfa 1 e la piacevolezza dell'odore percepito (2).
Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto neurosedativo dell’olio essenziale di lavanda in pazienti agitati con demenza senile. Sono stati arruolati 15 pazienti, che soddisfacevano i requisiti diagnostici ICD-10 per la demenza e che avevano un punteggio di almeno 3 punti alla Pittsburgh agitation scale (PAS). Essi dovevano inalare per 4 ore al giorno una soluzione con olio essenziale di lavanda al 2% o un placebo per un periodo di 10 giorni. Al termine della sperimentazione si è notato che 9 pazienti (il 60% del totale) avevano un miglioramento significativo della scala PAS, mentre gli altri non mostravano alcun progresso. Lo studio conclude che l’inalazione dell’olio essenziale di lavanda può avere una certa utilità per sedare pazienti agitati con demenza senile (3).
Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto degli oli essenziali di lavanda e di rosmarino sulle performance cognitive e sul comportamento. Sono stati arruolati 144 soggetti di entrambi i sessi, che erano sottoposti al Cognitive Drug Research (CDR) computerized cognitive assessment battery in un contenitore dove vi erano i due oli essenziali o un placebo. Specifici questionari sul comportamento erano fatti prima dell’esposizione all’odore e poi al termine dell’esperimento. Si è notato che l’inalazione dell’olio essenziale di lavanda provocava un significativo decremento della performance della working memory e un rallentamento della velocità di esecuzione dei tests per la memoria e l’attenzione. Al contrario l’inalazione dell’olio essenziale di rosmarino causava una velocizzazione dei parametri suddetti, ma anch’esso induceva una riduzione della velocità della memoria. Per quanto riguarda il comportamento, si è notato che il gruppo lavanda era significativamente meno allertato di quello rosmarino. Questi risultati indicano che entrambi questi oli essenziali possono avere influenza sulla memoria e sul comportamento nell’uomo (4).
Uno studio clinico controllato ha paragonato l’effetto antidepressivo della tintura di lavanda a quello dell’imipramina in pazienti con depressione lieve o moderata. Sono stati arruolati 45 pazienti, che soddisfacevano i criteri del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 4th edition e che avevano all’inizio del test un punteggio alla Hamilton rating scale for depression di almeno 18. Essi ricevevano per os 60 gocce al giorno di tintura di lavanda e un placebo oppure 100 mg/die di imipramina e un placebo oppure ancora 60 gocce al giorno di tintura di lavanda e 100 mg/die di imipramina per 1 mese. Si è notato che la tintura di lavanda era meno efficace (p<0,01) dell’imipramina nel trattamento dei sintomi correlati alla malattia depressiva. Nel gruppo imipramina vi era una certa incidenza di effetti anticolinergici come secchezza delle fauci e ritenzione urinaria, che non erano presenti nei pazienti del gruppo lavanda. Peraltro questi ultimi avevano una più elevata incidenza di cefalea. La combinazione lavanda/imipramina era significativamente (p<0,001) più efficace dell’imipramina da sola. I dati di questo studio indicano che la lavanda può essere utile come trattamento coadiuvante della depressione lieve o moderata (5).
Uno studio clinico in singolo cieco ha valutato l’effetto di un bagno di lavanda sul benessere psico-fisico. Sono stato reclutati 80 soggetti di sesso femminile ansiosi, che non assumevano alcun tipo di psicofarmaco, che venivano fatti immergere in un bagno caldo contenente solo olio di semi d’uva oppure lo stesso olio con il 20% di olio essenziale di lavanda per 14 giorni. La valutazione era fatta ricorrendo all’ UWIST mood adjective checklist e al MacLeod and Byrne Future Events procedure. Al termine della sperimentazione si è visto che i soggetti del gruppo lavanda mostravano significativi miglioramenti per quel che riguarda il senso di tensione psico-fisico, il senso di edonismo e la frustrazione. Lo studio conclude affermando che i bagni con olio essenziale di lavanda possono essere utili per migliorare il benessere psico-fisico di soggetti ansiosi (11).
Uno studio clinico controllato ha indagato se l’inalazione di essenze vegetali fosse capace di migliorare l’agitazione di pazienti anziani affetti da demenza senile. I partecipanti alla sperimentazione erano studiati tramite il Cohen-Mansfield Agitation Inventory test pre e post terapia, e si valutavano anche le capacità olfattive dei pazienti. Essi dovevano inalare le essenze di lavanda, timo e un olio di vinacciolo non profumato, ciascuna per 2 settimane, seguite da 2 settimane di wash out con l’effettuazione finale dei test suddetti. L’inalazione delle essenze doveva avvenire ogni 3 ore. Si è visto che non vi erano differenze significative nei punteggi dei test utilizzati, forse anche perchè i pazienti anziani con demenza senile hanno una compromissione più o meno grave dell’olfatto, che non permette loro di apprezzare appieno gli aromi inalati (12).
Uno studio clinico ha valutato l’effetto dell’inalazione di un gel a base di olio essenziale di lavanda sullo stato di allerta e sul comportamento di un gruppo di 11 volontari sani usando come test il Mood Mapping. Si è notato che l’inalazione del gel in oggetto causava un maggior rilasamento, senza provocare uno scadimento dello stato di allerta e senza indurre alcun effetto avverso (13).
Uno studio clinico controllato ha indagato l’effetto di un massaggio con olio essenziale di lavanda sulle funzioni cognitive, sull’emozionalità e sull’aggressività in un gruppo di soggetti anziani con demenza senile tipo Alzheimer. In un gruppo di pazienti l’olio di lavanda veniva massaggiato su tutto il corpo per 2 settimane, mentre un altro gruppo era trattato con olio di jojoba e un altro ancora con un topico placebo. Si è visto che i pazienti del gruppo lavanda non mostravano alcun miglioramento delle funzioni cognitive, ma mostravano un significativo calo dell’aggressività e dell’emozionalità rispetto agli altri due gruppi. Lo studio conferma l’azione sedativa dell’olio essenziale di lavanda anche quando usato come massaggio (14).
Uno studio clinico in singolo cieco ha esaminato l’effetto dell’olio essenziale di lavanda sull’insonnia. Sono stati arruolati 10 volontari affetti da insonnia moderata, che inalavano l’olio essenziale di lavanda o un aroma placebo diffuso nella stanza per 7 giorni, seguiti da 7 giorni di intervallo e poi da altri 7 giorni di inalazione. La valutazione era fatta ricorrendo ad alcuni test per valutare l’insonnia (Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) per valutare lo stato dell’insonnia, il Borkovec and Nau (B&N) Questionnaire per valutare la credibilità del trattamento e il Holistic Complementary and Alternative Medicine Questionnaire (HCAMQ) per valutare la propensione ai rimedi fitoterapici). Al termnine  dello studio la lavanda causava un miglioramento di 2,5 punti nel PSQI statisticamente significativo (p<0,07), con un affetto migliore nelle femmine e nei soggetti con insonnia lieve. Lo studio indica che l’olio essenziale di lavanda potrebbe essere utile nel trattamento dell’insonnia moderata, ma servono trials clinici controllati con buona numerosità per verificare questa possibilità (16).
Uno studio clinico in singolo cieco ha valutato l’effetto dell’essenza di lavanda sul sonno e sulla depressione di giovani studentesse. Sono state arruolate 42 giovani donne affette da insonnia, sottoposte al seguente trattamento: 7 giorni con placebo, 7 giorni con il 60% di essenza di lavanda, 7 giorni col placebo e 7 giorni con il 100% di essenza di lavanda. Si valutavano i principali parametri del sonno, la severità dell’insonnia, la severità della depressione e la soddisfazione ottenuta col trattamento tramite scale apposite. Al termine dello studio si è visto che la severità dell’insonnia era diminuita del 60% e la soddisfazione del trattamento del 100%. Anche l’intensità della depressione era calata del 100%. Lo studio indica che l’essenza di lavanda ha effetti benefici sul sonno e sulla depressione in giovani donne (17).
Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto del massaggio con olio essenziale di lavanda su donne coreane anziane. Sono state arruolate 36 donne, che si sottoponevano ad un massaggio corporeo con l’olio suddetto o con un olio placebo per 20 minuti per 3 volte alla settimana per 1 mese. Si valutava la risposta di queste donne ai test che misuravano l’intensità dell’ansia pre e post trattamento. Si è visto che le donne del gruppo verum alla fine dello studio avevano un significativo miglioramento (p<0,05) del punteggio dei test usati, suggerendo che il massaggio corporeo con l’olio essenziale di lavanda può avere azione sedativa nella donna anziana (19).
Uno studio clinico controllato ha voluto verificare se l’aromaterapia abbinata alla terapia fisica fosse più efficace della terapia fisica da sola nel ridurre il dolore emiplegico della spalla e migliorarne la motilità in pazienti colpiti da ictus cerebrale. Sono stati arruolati 30 soggetti trattati con la combinazione aromaterapia + fisioterapia o con la fisioterapia da sola per due sedute al giorno per due settimane. Si è visto che con la terapia combinata l’intensità del dolore si riduceva significativamente (p<0,001) e così pure la motilità della spalla (p<0,005). Lo studio indica che la terapia combinata aromaterapia + fisioterapia è migliore della sola fisioterapia nell’alleviare il dolore e migliorare la motilità della spalla post ictus cerebrale (20).
Uno studio clinico controllato ha valutato l’efficacia della lavanda nel trattamento dell’agitazione psicomotoria del paziente anziano con deficit cognitivo. Sono state arruolate 70 donne cinesi, di età superiore ai 70 anni, che dovevano inalare l’essenza di lavanda o un placebo per 3 settimane, con un disegno di tipo crossover. Si misurava il grado di agitazione psicomotoria usando le versioni cinesi dei test Cohen-Mansfield Agitation Inventory (CCMAI) e Neuropsychiatric Inventory (CNPI) pre e post trattamento. Si è visto che nel gruppo verum il punteggio del test CCMAI passava da 24,68 preterapia e 17,77 post-terapia (p<0,001) e quello del test CNPI da 63,17 preterapia a 58,77 post-terapia (p<0,001). Lo studio indica che l’inalazione dell’essenza di lavanda è efficace nel ridurre l’agitazione psicomotoria in pazienti anziani con deficit cognitivo (21).
Lo stress mentale è un fattore di rischio indipendente per gli eventi cardiovascolari e può peggiorare la circolazione sanguigna coronarica. In questo studio clinico controllato è stato esaminato l’effetto dell’essenza di lavanda sul circolo coronarico misurando la velocità del flusso coronarico con una metodica di ecocardiografia Doppler transtoracica. Sono stati arruolati 30 volonari sani di sesso maschile, cui si misurava la velocità del flusso coronarico in condizioni basali e durante l’iperemia indotta dall’infusione endovenosa di ATP prima e dopo l’inalazione di essenza di lavanda o di una essenza placebo per 30 minuti. Si determinava anche la cortisolemia come marker ormonale di stress. Si è visto che l’inalazione dell’essenza di lavanda causava un calo significativo della cortisolemia (p<0,05) nei soggetti del gruppo verum e un aumento anch’esso significativo (p<0,001) della velocità del flusso coronarico, senza modificazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Lo studio indica che l’essenza di lavanda riduce la cortisolemia e aumenta il flusso sanguigno coronarico in volontari sani (23).
Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto di un massaggio con essenza di lavanda sull’assetto lipidico e sulla pressione arteriosa in donne coreane in menopausa. Sono state arruolate 58 donne, che venivano massaggiate con essenze di lavanda, geranio, rosa e gelsomino oppure con un’essenza placebo, con durata di ciascun massaggio di 30 minuti e con frequenza del massaggio settimanale, ripetuto per 8 settimane. Al termine dello studio vi era un significativo calo della pressione sistolica e di quella diastolica (p<0,05), ma non si osservavano modificazioni significative dell’assetto lipidico. Lo studio indica che un massaggio con le essenze citate può ridurre la pressione arteriosa nella donna in menopausa probabilmente a causa dell’effetto sedativo di queste essenze (24).
Uno studio clinico ha valutato l’effetto di un bagno tiepido addizionato o meno con essenza di lavanda in bambini di età di circa 12 mesi. Si è notato che i bambini del gruppo verum piangevano meno, erano più rilassati, guardavano più a lungo la madre e dormivano meglio e di più di quelli messi nel bagno placebo. I livelli di cortisolo dei bambini e anche delle madri erano più bassi nel gruppo verum, confermando l’azione rilassante dell’essenza di lavanda sui bimbi. Lo studio indica che l’immersione di bambini di circa 1 anno di età in acqua tiepida contenente essenza di lavanda ha su di essi un’azione calmante e favorente il sonno (25).
Uno studio clinico ha valutato l’effetto antistress dell’essenza di lavanda misurando i markers endocrinologici salivari di stress (cortisolo e cromogranina A) in 30 volontari sani che dovevano sottoporsi a un test matematico per 10 minuti e poi restare a riposo per altri 10 minuti. All’inizio della fase di riposo essi erano esposti in parte all’essenza di lavanda e in parte a un aroma placebo. Si raccoglievano i prelievi di saliva pre terapia, al termine della prova matematica e 10 minuti dopo il suo termine. Si è visto che il test matematico faceva aumentare i livelli salivari di cromogranina A, che venivano riportati alla norma dall’essenza di lavanda. Non vi erano differenze significative tra i due gruppi nei livelli salivari di cortisolo. Lo studio idica che l’essenza di lavanda può avere un’azione antistressogena nel volontario sano (27).
Azione spasmolitica: è stato dimostrato che la lavanda ha azione spasmolitica sull'ileo di cavia e sull'utero di ratto in vitro e riduce anche il tono del muscolo scheletrico. Questa azione è di tipo post-sinaptico e non atropino simile e sembra essere mediata attraverso il cAMP e non il cGMP, e somiglia molto a quella dell'olio essenziale di menta.
Importante per l'effetto spasmolitico della lavanda è l'azione di tipo calcio-antagonista, confermata dal fatto che la droga inibisce le contrazioni indotte dal K+ e simile a quella di uno specifico bloccante dei canali del calcio quale il verapamil.
E' anche utile nel trattamento topico delle piccole lesione cutaneee, delle ustioni superficiali,  delle punture di insetti e della piccola patologia del cavo orale.
Indicazioni principali: sindrome ansiosa lieve o moderata.
Azione principale: sedativo-ansiolitica.
Altre azioni: spasmolitica viscerale.
EFFETTI  COLLATERALI: come tutti gli oli essenziali può essere tossica a dosi anche moderatamente elevate, specialmente se usata per via interna. In rari casi può verificarsi una dermatite allergica sia per inalazione sia per contatto con l'olio essenziale di lavanda, che nei casi più gravi può richiedere la somministrazione di un corticosteroide.
Sono descritti i casi di tre giovani affetti da ginecomastia prepuberale che usavano prodotti topici contenenti essenza di lavanda e olio di melaleuca. La ginecomastia scompariva entro pochi giorni dalla sospensione dei prodotti suddetti. Il prelievo di biopsie mammarie mostrava che questi oli avevano un’azione estrogenico e antiandrogenica. Questi dati indicano che l’applicazione topica di oli di lavande e di melaleuca va fatta con prudenza in soggetti maschi prepuberi per il rischio di indurre ginecomastia (22).
CONTROINDICAZIONI: Va usata con cautela nel bambino al di sotto dei 12 anni di età, in gravidanza e durante l'allattamento.
INTERAZIONI FARMACOLOGICHE: non note.
DATI TOSSICOLOGICI: non disponibili.

BIBLIOGRAFIA

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